Informazioni sui rischi biologici
e sulle precauzioni nell'assistenza per evitare la trasmissione
di agenti patogeni
Il processo di ideazione del simbolo indicante il rischio biologico riassume la problematica che vogliamo affrontare: il rischio biologico, essendo un rischio infortunistico, è impossibile da eliminare completamente, e l’abitudine porta alla sottovalutazione del rischio stesso. Quindi, nel creare il simbolo nel 1966, l’ingegnere ambientale Charles Baldwin affermò che "Volevamo qualcosa che fosse memorabile, ma privo di significato, così avremmo potuto educare le persone su che cosa significasse".
Il nuovo simbolo doveva colpire nella forma, al fine di attirare l'attenzione immediata; essere unico e inequivocabile, per non confondersi con simboli utilizzati per altri scopi; riconoscibile rapidamente e facilmente rammentabile; simmetrico, per apparire identico da qualsiasi prospettiva di avvicinamento; e accettabile per gruppi di varie etnie. Il simbolo scelto, presentato qui di seguito, ha avuto il punteggio massimo per memorabilità.
IDENTIFICARE UN POTENZIALE RISCHIO
Questo logo indica la probabilità che un soggetto possa infettarsi e poi ammalarsi nel corso del’attività lavorativa in seguito ad esposizione ad agenti biologici: microrganismi come batteri, funghi, virus, parassiti, che possano infettare l’uomo.
MALATTIA
Superamento delle difese dell'ospite da parte del microrganismo e comparsa di sintomi clinici più o meno, con evoluzione verso la guarigione, la cronicizzazione o la morte dell'ospite.
Il rischio di manifestare la malattia dipende:
INFEZIONE
Penetrazione e moltiplicazione del microrganismo patogeno all'inferno dell'organismo ospite.
Il rischio di infezione dipende:
Un servizio di informazione offerto agli operatori sanitari da Becton Dickinson