www.sicurezzaoperatoresanitario.it

PRECAUZIONI STANDARD

RISCHIO BIOLOGICO

Le Precauzioni Standard sono volte a ridurre il rischio di trasmissione di microrganismi in ospedale sia da fonti note che ignote; sintetizzano le caratteristiche principali delle Precauzioni Universali (intese a ridurre il rischio di trasmissione di patogeni attraverso il sangue ed alcuni altri materiali biologici) e delle "Body Substance Isolation" (realizzate per ridurre il rischio di trasmissione di patogeni da qualsiasi fluido o materiale biologico).

Le Precauzioni Standard si applicano a:

  • sangue;
  • tutti i liquidi corporei, secrezioni, escrezioni escluso il sudore, indipendentemente dal fatto che contengano sangue visibile o meno;
  • cute non integra;
  • mucose;

basandosi sul principio che tutti questi possano essere sede di patogeni trasmissibili.

Le Precauzioni Standard sono costituite da un gruppo di misure per la prevenzione delle infezioni che si applicano a tutti i pazienti a prescindere dalla conoscenza o meno del loro stato di infezione, che includono l’igiene delle mani, l’uso di guanti, camici, mascherine, protezioni per gli occhi o schermi facciali, a seconda del tipo di esposizione prevedibile; le procedure di iniezione in sicurezza; e la gestione appropriata di presidi, materiali e superfici utilizzati per o in prossimità del paziente.
L’applicazione delle Precauzioni Standard durante l’assistenza al paziente è determinata dalla natura dell’interazione operatore-paziente e dall’entità della prevedibile esposizione a sangue, materiali biologici o patogeni. La formazione e l’addestramento relativi ai principi e al razionale delle procedure raccomandate sono elementi critici delle Precauzioni Standard in quanto facilitano il prendere decisioni appropriate e promuovono l’aderenza quando gli operatori si trovano ad affrontare situazioni nuove. Inoltre, le Precauzioni Standard hanno lo scopo di proteggere i pazienti, assicurandosi che il personale sanitario non trasporti agenti infettanti attraverso le mani o presidi utilizzati per l’assistenza al paziente.

IGIENE DELLE MANI
Le mani sono la principale via di trasmissione di germi durante le procedure assistenziali. L’igiene delle mani è la misura più importante per evitare la trasmissione di germi patogeni e per prevenire le infezioni correlate alle pratiche assistenziali.

Come lavarsi le mani?
L’igiene delle mani va effettuata mediante la frizione con una soluzione a base alcolica, se disponibile. Questo metodo è più veloce, più efficace e meglio tollerato dalle mani.
Le mani vanno lavate con acqua e sapone soltanto quando sono visibilmente sporche e se non è disponibile un prodotto a base alcolica.

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)
I DPI sono costituiti da una varietà di barriere e filtranti respiratori, da utilizzare soli o in combinazione, per proteggere le membrane mucose, le vie aeree, la cute e gli indumenti dal contatto con gli agenti patogeni. La scelta di questi dispositivi si basa sulla natura dell’interazione con il paziente e/o sul probabile modo/i di trasmissione degli agenti patogeni.
Contenitori per lo smaltimento dei DPI monouso o per la raccolta di quelli riutilizzabili devono essere posti in prossimità del sito di rimozione in modo da facilitare lo smaltimento ed il contenimento del materiale contaminato.

Guanti
In aggiunta al lavaggio delle mani, i guanti giocano un ruolo importante nella riduzione del rischio di trasmissione dei microrganismi.
I guanti vengono usati per fornire una barriera protettiva e per prevenire una contaminazione grossolana delle mani del personale sanitario:

  • quando è prevedibile che esse vengano in diretto contatto con sangue, fluidi corporei, secrezioni, escrezioni, membrane mucose e cute non integra o altri materiali potenzialmente infettanti;
  • per l’assistenza a pazienti colonizzati o infetti con patogeni trasmessi attraverso il contatto;
  • per maneggiare o toccare presidi o superfici potenzialmente o visibilmente contaminati.

I guanti vengono indossati per ridurre la probabilità che i microrganismi presenti sulle mani del personale vengano trasmessi ai pazienti nel corso di procedure invasive o altre procedure assistenziali che comportino il fatto di toccare una mucosa e cute non integra del paziente, nonché per ridurre la probabilità che le mani del personale, contaminate con microrganismi da un paziente o da un fomite, possano trasmettere questi germi ad un altro paziente. In questa situazione, i guanti devono essere sostituiti durante i contatti tra un paziente e l'altro, e le mani devono essere lavate dopo la rimozione dei guanti. Inoltre, in caso di esposizione percutanea, i guanti riducono il volume di sangue presente sulla superficie esterna di un tagliente del 46-86%, anche se l’effetto sul rischio di trasmissione di infezioni quali HIV, HBV e HCV non è stato determinato.

Indossare guanti non sostituisce la necessità di lavare le mani, poiché

  • i guanti possono presentare piccoli difetti invisibili o possono lacerarsi durante l'uso
  • le mani possono contaminarsi durante la rimozione dei guanti.

La mancanza di cambio dei guanti tra i contatti con i pazienti rappresenta un rischio nel controllo delle infezioni.
Per quanto riguarda i guanti monouso non sterili, quelli di lattice o di nitrile sono da preferire per la loro maggiore resistenza in condizione d’uso. Guanti più pesanti riutilizzabili sono indicati per le attività che non coinvolgono il paziente, come maneggiare o pulire strumentario e superfici contaminate. Quando i guanti vengono indossati insieme ad altri indumenti protettivi, vanno messi per ultimi. Sono da preferirsi guanti aderenti al polso che coprano i polsini del camice fornendo, quindi, migliore protezione a braccia, polsi e mani.
I guanti possono essere rimossi in modo da evitare la contaminazione della mani; il primo va sfilato con la mano guantata, prendendolo dal polso e rivoltandolo; il guanto sfilato si tiene poi nella mano guantata, si infilano le dita all’interno del polsino del secondo guanto e lo si rivolta appallottolando e gettando poi entrambi i guanti nell’apposito contenitore.

DISPOSITIVI INDIVIDUALI DI PROTEZIONE PER VOLTO E CORPO
Mascherine
La mascherina chirurgica in ambito sanitario viene indossata per tre scopi principali:

  • dal personale, sanitario per ottenere una protezione contro la trasmissione attraverso goccioline infette di grandi dimensioni che vengono diffuse con contatto ravvicinato e che generalmente si propagano per brevi distanze dai pazienti infetti che stanno tossendo o starnutendo, o durante le attività di assistenza del paziente che possono generare schizzi o spruzzi di sangue, fluidi corporei, secrezioni o escrezioni per fornire protezione alle mucose degli occhi, del naso e della bocca dal contatto con patogeni trasmissibili;
  • dal personale sanitario che esegue procedure sterili, per proteggere il paziente dall’esposizione a patogeni provenienti dalla bocca o naso dell’operatore;
  • dal paziente che tossisce, per limitare la potenziale disseminazione di secrezioni respiratorie infette dal paziente ad altri.

Le mascherine possono essere usate in combinazione con gli occhiali a visiera per proteggere occhi, naso e bocca, o possono essere usati schermi facciali per fornire una protezione più completa del volto. L’efficacia protettiva di questi dispositivi è stata dimostrata. Procedure che generano spruzzi o schizzi di sangue, liquidi biologici, secrezioni ed escrezioni (ad es. aspirazione endotracheale, broncoscopia, procedure vascolari invasive) richiedono l’uso di uno schermo facciale o di mascherina e occhiali a visiera.
Le mascherine chirurgiche devono essere impermeabili ai fluidi; le mascherine da procedura o isolamento, per le quali non sono previsti dei requisiti specifici, possono essere maggiormente variabili in termini di qualità e performance rispetto a quelle chirurgiche.

RISCHIO CHIMICO

Il personale sanitario è soggetto al rischio chimico in relazione non solo all'utilizzo di sostanze chimiche (ad esempio detergenti, disinfettanti, sterilizzanti, ...), ma anche alla preparazione e somministrazione di farmaci (farmaci antibiotici, antiblastici/antitumorali).

SCOPRI DI PIÙ

CORRETTO UTILIZZO DEI DISPOSITIVI

La direttiva 2010/32/UE pur fornendo una serie di definizioni non chiarisce cosa sidebba intendere per "dispositivo con meccanismo di protezione".
La Regione Emilia-Romagna recepisce i criteri pubblicati fissati da varie Agenzie Internazionali Regolatorie.

SCOPRI DI PIÙ

SICUREZZA DI TAGLIENTI E PUNGENTI PER L'OPERATORE SANITARIO

SCOPRI DI PIÙ

Un servizio di informazione offerto agli operatori sanitari da Becton Dickinson