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VALUTAZIONE DEL RISCHIO

PROTOCOLLI OPERATIVI

La valutazione del rischio consiste nella stima della probabilità assegnabile all’accadimento di un evento di determinata gravità. Per la valutazione è necessario stabilire categorie di conseguenze di un evento («classi di danno» da assegnare ad un coefficiente «D») e categorie di probabilità di accadimento («classi di accadimento» da assegnare ad un coefficiente «P»).

Valutazione del rischio

Fig. 1: Valutazione del rischio in rapporto a classe di danno (D) e classe di accadimento (P)

La legge prevede la gestione (previsione, analisi e controllo) di tutti gli eventi, anche di quelli con classe di danno “near miss”, ovvero “quasi evento”.

Elemento critico per la valutazione è costituito dai criteri con i quali si costruiscono le classi di danno e di accadimento e si valutano i rispettivi coefficienti «D» e «P».

Mentre la stima della gravità di un evento è semplicemente derivabile dalla serie storica dei danni (prognosi) disponibili nelle registrazioni aziendali, dalla letteratura o, eventualmente, dalla classificazione di pericolosità degli agenti coinvolti come indicato dal testo unico (D.Lgs 81/2008) all’allegato XLVI, più difficile risulta la stima della probabilità definita come il numero di eventi attesi sul numero delle possibilità di accadimento dei medesimi (probabilità di accadimento, coefficiente «P»).

La probabilità di accadimento è determinata da numerosi fattori specifici del singolo processo e del contesto in valutazione (tipo di paziente, tipo di attività, frequenza, contesto, tecnologia, formazione, addestramento, ecc.), solo alcuni dei quali esprimibili con indicatori specifici e rilevabili.

Le classi di accadimento vengono quindi generalmente definite con criteri empirici, eventualmente tenendo conto dei pesi stimati dei coefficienti associati ai fattori specifici, secondo l’esperienza e la capacità del valutatore che collocherà i valori attesi nella coerente classe di probabilità, mentre il valore dei coefficienti, quando disponibile/stimato, viene utilizzato per valutare il peso delle azioni correttive in termini di «miglioramento» e della stima associata all’andamento dell’indice di rischio.

Le stime di probabilità assumono dunque sequenze dal contenuto non sempre univoco e confrontabile e sono aggregate in classi quali «Raramente», «A volte», «Spesso», «Frequentemente», che hanno valore solo all’interno dell’organizzazione per la quale sono state pensate.

Nuovi modelli in corso di sperimentazione prevedono la sostituzione della stima con la probabilità associata alla frequenza e all’entità del danno rilevato.

Stima di probabilità

Fig. 2: Stima di probabilità di accadimento del danno e livello di gravità del danno stesso

La matrice riportata nel “Toolkit” della European Biosafety Network (Tabella 1) elide la dimensione della gravità del danno, assegnando probabilmente ad essa una dimensione costante, sostituendola con il rischio espositivo correlato direttamente con la quantità di sangue coinvolta nell’evento, a sua volta “pesato” sulla frequenza osservata degli eventi.

Va osservato che la classificazione di accadimento è definita secondo categorie arbitrarie come in precedenza ricordato, ancorché la frequenza degli eventi possa essere stata desunta da indicatori presenti in letteratura (es.: n.ro punture/100.000 taglienti usati, oppure n.ro incidenti/100 Posti letto, ecc.).

Tabella 1: Riassunto dei livelli di rischio correlati alle diverse tipologie di dispositivo1

Riassunto dei livelli di rischio correlati alle diverse tecnologie di dispositivo

Required Preventative actions1


Use of Safety Devices essential, vaccination against Hepatitis B and proper information and training for staff obligatory
Use of Safety Devices required, vaccination against Hepatitis B and proper information and training for staff obligatory.
Training for staff obligatory to achieve the highest possible safety level. Eliminate use of sharp if alternative avaible.

* Where safety devices do not exist we recommend the use of double gloving, vaccination against Hepatitis B and proper information and training for the staff.


1. European Biosafety Network Toolkit for Implementation of European Directive on prevention form Sharps Injuries (Council Directive 2010/32 /EU) in Member States

RISCHIO CHIMICO

Il personale sanitario è soggetto al rischio chimico in relazione non solo all'utilizzo di sostanze chimiche (ad esempio detergenti, disinfettanti, sterilizzanti, ...), ma anche alla preparazione e somministrazione di farmaci (farmaci antibiotici, antiblastici/antitumorali).

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CORRETTO UTILIZZO DEI DISPOSITIVI

La direttiva 2010/32/UE pur fornendo una serie di definizioni non chiarisce cosa sidebba intendere per "dispositivo con meccanismo di protezione".
La Regione Emilia-Romagna recepisce i criteri pubblicati fissati da varie Agenzie Internazionali Regolatorie.

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SICUREZZA DI TAGLIENTI E PUNGENTI PER L'OPERATORE SANITARIO

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