Informazioni sui rischi biologici
e sulle precauzioni nell'assistenza per evitare la trasmissione
di agenti patogeni
L’esposizione occupazionale al rischio biologico è un evento grave e frequente che riguarda, nel mondo, milioni di lavoratori del comparto sanitario. Nell’adempimento delle loro molteplici funzioni, gli operatori sanitari e gli ausiliari addetti ai servizi socio-sanitari sono esposti al contatto accidentale con sangue, e con altri materiali biologici potenzialmente infetti, con una frequenza largamente superiore a quella osservabile nella popolazione (esposizione occupazionale).
Tra gli oltre sessanta agenti patogeni trasmissibili per via ematica a seguito di un’esposizione accidentale1 si impongono all’attenzione, per la gravità delle patologie associate, i virus dell’immunodeficienza umana (HIV), dell’epatite C (HCV) e dell’epatite B (HBV)*.
Le modalità di esposizione prevalenti sono due2:
Nell’esposizione percutanea, la probabilità che gli agenti patogeni potenzialmente presenti nei materiali biologici (e soprattutto nel sangue) infettino l’operatore esposto (sieroconversione**), è di gran lunga superiore alla probabilità che ciò possa accadere a seguito di un’esposizione mucocutanea (ad esempio, nel caso del virus dell’epatite C, il tasso di infezione da esposizione percutanea è cinque volte maggiore del tasso di infezione da esposizione mucocutanea2).
Inoltre, a parità di altre condizioni, la profondità della ferita ed il volume di sangue trasferito/inoculato sono variabili in grado di influenzare significativamente la probabilità di infezione.3,4
Da quanto precede, è lecito attendersi che gli atti medici che prevedono l’uso di aghi ed altri dispositivi taglienti/pungenti in grado di trasferire significative quantità di sangue a seguito di un’esposizione percutanea, rappresentino l’ambito di maggiore pericolo.
Esattamente a questa conclusione convergono le decine di autorevoli studi condotti in molti Paesi da quando, nei primi anni novanta, il fenomeno è stato sistematicamente posto sotto osservazione. In particolare:
È inoltre rilevante citare la problematica della trasmissione di potenziali agenti patogeni dall’operatore sanitario con infezione al paziente. Casi di trasmissione operatore-paziente dei virus dell’immunodeficienza umana (HIV), dell’epatite C (HCV) e dell’epatite B (HBV), sono stati segnalati in letteratura soprattutto nell’ambito delle procedure chirurgiche.
Questo fenomeno aggiunge un’ulteriore dimensione al problema dell’esposizione occupazionale al rischio biologico negli operatori sanitari: l’impatto diretto sulla sicurezza e la salute del cittadino-paziente esposto (suo malgrado e non per scopi professionali) alla possibilità di contrarre una grave malattia a seguito di un intervento medico.5,6
(*) Nel nostro Paese, l’85% degli operatori sanitari risulta immunizzato all’epatite B grazie alla copertura vaccinale. Restano comunque
da considerare sia le significative differenze tra nord e sud (93% vs 78%), sia il problema dei non-responder.
(**) Nel parlare e nello scrivere comune, il termine “sieroconversione” è divenuto, nel tempo, sinonimo di “avvenuta infezione”. In realtà il suo significato tecnico è un po’ diverso e più complesso. Nel presente documento il termine viene utilizzato nell’accezione comune.
1. Tarantola A, Abiteboul D, Rachline A. Infection risks following accidental exposure to blood or body fluids in health care workers: a review of pathogens transmitted in published cases. Am J Infect Control 2006; 34 :367-75.
2. Resoconto interno SIROH (Studio Italiano Rischio Occupazionale da HIV) gennaio 1992 - dicembre 2009.
3. Cardo D.M., Culver D.H., Ciesielski C.A., Srivastava P.U., Marcus R., Abiteboul D., et al. A case-control study of HIV seroconversion in health care workers after percutaneous exposure. New England Journal of Medicine 1997; 337(21), 1485-1490.
4. Yazdanpanah Y, De Carli G, Migueres B, Lot F, Campins M, Colombo C, Thomas T, Deuffic-Burban S, Prevot M H, Domart M, Tarantola A, Abiteboul D, Deny P, Pol S, Desenclos J C, Puro V. Risk Factors for Hepatitis C Virus Transmission to Health Care Workers after Occupational Exposure: A European Case-Control Study. Clinical Infectiuos Diseases 2005; 41: 1423-30.
5. Perry JL, Pearson RD, Jagger J. Infected health care workers and patient safety: a double standard. Am J Infect Control 2006; 34: 313-9.
6. Deuffic-Burban S., Delarocque-Astagneau E., Abiteboul D., Bouvet E., Yazdanpanah Y. Blood-borne viruses in health care workers: Prevention and management.
Journal of Clinical Virology 52 (2011) 4-10.
Un servizio di informazione offerto agli operatori sanitari da Becton Dickinson