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RISULTATI DELL'INDAGINE

OSSERVATORIO ITALIANO 2017 SULLA SICUREZZA DI TAGLIENTI E PUNGENTI PER GLI OPERATORI SANITARI

RISULTATI DELL'INDAGINE
Dall’indagine emerge che il 68% dei infermieri intervistati dichiara di mettere in atto almeno un comportamento scorretto nello svolgimento delle proprie mansioni: dalla manipolazione di taglienti e pungenti, al re-incappucciamento dei dispositivi utilizzati allo smaltimento non adeguato.
Dai dati emerge che sono in particolare gli infermieri più giovani ad esporsi a maggiori rischi (tav.1).



Più in dettaglio:

  • Smaltimento dei dispositivi taglienti e pungenti: più della metà degli infemieri intervistati per lo smaltimento utilizza – correttamente – gli appositi contenitori. Tale comportamento si registra essenzialmente tra gli infermieri ultra cinquantenni.
    Da segnalare che il 16% ripone il dispositivo utilizzato nella reniforme/arcella e il 5% nella confezione aperta del dispositivo.
  • Reincappucciamento dei dispositivi taglienti e pungenti: nonostante il divieto legislativo, complessivamente un terzo degli infermieri ammette di reincappucciare siringhe/dispositivi taglienti e pungenti privi di meccanismi di sicurezza (il 10% dichiara addirittura di farlo sempre) e si tratta per il 32% di infermieri con meno di 40 anni.

La ricerca evidenzia un grado di conoscenza dei diversi aspetti della nuova normativa D.lvo 19/2/2014 sicuramente migliorabile, tanto presso gli infermieri che presso i responsabili della sicurezza. (Tav.3)



QUALI TRA I SEGUENTI ASPETTI SONO PREVISTI DALLA NUOVA NORMATIVA DEL 2014?

Infermieri
n°=180
Responsabili sicurezza
n°=135
Adozione di dispositivi medici integranti meccanismi di protezione 85% 88%
Divieto assoluto della pratica del reincappucciamento manuale 80% 85%
Installazione di contenitori per l’eliminazione di taglienti e pungenti in posti il più possibile vicini alle zone in cui sono utilizzati o depositati e debitamente segnalati 78% 88%
Eliminazione in sicurezza di dispositivi medici taglienti e pungenti 78% 83%
Procedure da adottare in caso di ferita da a taglienti e pungenti 76% 85%
Formazione obbligatoria sui dispositivi di prevenzione individuali 75% 87%
Obbligo di partecipare alle attività di formazione 68% 82%
Sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti al rischio biologico 67% 85%
Segnalazione di rischio biologico relativamente ad ambienti, contenitori di trasporto etc. 65% 83%
Elaborazione del documento di valutazione dei rischi 63% 81%
Adozione delle precauzioni di isolamento 63% 63%
Programma di vaccinazione 60% 66%
Informazione attraverso specifiche attività di sensibilizzazione 60% 74%
Eliminazione dell’uso di taglienti e pungenti quando non stettamente necessarii 59% 74%

Table 3. La conoscenza dei diversi aspetti previsti dal D.Lgs. 19/2/2014 8recepimento della Direttiva UE 2010/32/UE).
In rosso aspetti non previsti dal testo normativo

Infermieri e responsabili sono però consapevoli dell’importanza di una maggior informazione e formazione sul tema. Sebbene la maggior parte degli intevistati (50% di infermieri e 71% dei Responsabili della Sicurezza) giudica adeguata il proprio livello di conoscenza generale della normativa, lo studio registra forte interesse e diffuse attese verso una maggior informazione sul tema: il 74% degli infermieri e il 65% dei responsabili della sicurezza dichiara forte interesse (%top 2 boxes su scala a 7 passi) a saperne di più sulla normativa.

La grande maggioranza (circa 80%) degli ospedali prevede formazione sui rischi biologici e sulle misure preventive legate all’utilizzo dei dispositivi taglienti e pungenti per tutti gli infermieri e il personale sanitario. Tale formazione viene effettuata prevalentemente tramite lezioni frontali ma risulta importante anche l’esempio/affiancamento dei colleghi più esperti. (tav.4)
Momenti formativi dedicati al corretto utilizzo di taglienti e pungenti sono previsti anche per i neo assunti.



Table 4

Complessivamente gli intervistati giudicano la formazione efficace:

  • il 73% degli infermieri ritiene che le giornate formative abbiano migliorato la sua sicurezza e tale percezione è ancor più alta tra chi ha svolto la formazione nell’ultimo anno (82%)
  • la percentuale degli infermieri che hanno dichiarato di avere nella routine lavorativa almeno un comportamento scorretto è maggiore tra chi non ha mai partecipato a giornate formative

1. Studio Italiano Rischio Occupazionale da HIV e da altri patogeni a trasmissione ematica (SIROH)
2. Estimation of the global burden of disease attributable to contaminated sharps injuries among health-care workers. Prüss-Ustün A1, Rapiti E, Hutin Y.; Am J Ind Med. 2005 Dec;48(6):482-90.
3. MECOSAN, S. Cazzaniga, G. De Carli, D. Sossai, L. Mazzei, V. Puro; 58 (2006): pp.99-116

RISCHIO CHIMICO

Il personale sanitario è soggetto al rischio chimico in relazione non solo all'utilizzo di sostanze chimiche (ad esempio detergenti, disinfettanti, sterilizzanti, ...), ma anche alla preparazione e somministrazione di farmaci (farmaci antibiotici, antiblastici/antitumorali).

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CORRETTO UTILIZZO DEI DISPOSITIVI

La direttiva 2010/32/UE pur fornendo una serie di definizioni non chiarisce cosa sidebba intendere per "dispositivo con meccanismo di protezione".
La Regione Emilia-Romagna recepisce i criteri pubblicati fissati da varie Agenzie Internazionali Regolatorie.

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SICUREZZA DI TAGLIENTI E PUNGENTI PER L'OPERATORE SANITARIO

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Un servizio di informazione offerto agli operatori sanitari da Becton Dickinson